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declino del dollaro

Economia

Quel che resta del dollaro (molto)

Nonostante i timori ciclici sul crollo del dollaro, la valuta americana continua a dominare mercati, debito e scambi globali. Ecco perché.

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Il downgrade di Moody’s ha ridotto il rating USA, ma i fondamentali del dollaro restano solidi. Il ‘dollar doom loop’ è davvero fondato?

Declino del dollaro: una profezia che non si avvera

Ogni pochi anni torna la previsione della fine del predominio del dollaro. L’ultima è arrivata con il downgrade da parte di Moody’s, che ha abbassato il rating degli Stati Uniti da AAA a AA+. Ma è davvero il preludio alla fine del dollaro come valuta guida mondiale?

Il downgrade: cause e conseguenze

Moody’s ha motivato la sua decisione con il deterioramento fiscale a medio termine degli Stati Uniti e con le tensioni istituzionali. Tuttavia, come riportato dal Wall Street Journal, il mercato dei Treasury ha retto bene e non ci sono stati deflussi significativi.

I fondamentali del dollaro restano forti

Secondo il Fondo Monetario Internazionale, il 59% delle riserve globali continua a essere denominato in dollari. Inoltre, gran parte dei contratti di scambio internazionale — soprattutto materie prime — è ancora espressa in USD.

Il ‘dollar doom loop’: ciclo o paranoia?

Il cosiddetto “dollar doom loop”, evocato da alcuni analisti americani e ripreso anche da La Sintesi, prevede che la combinazione di deficit, inflazione e tensioni politiche possa spingere gli investitori a diversificare verso altre valute. Tuttavia, non ci sono attualmente alternative solide: né euro, né yuan, né criptovalute.

Il ruolo geopolitico del dollaro

Il dollaro non è solo valuta: è anche strumento di influenza. Le sanzioni internazionali, la determinazione dei tassi, i debiti sovrani e le importazioni energetiche sono tutti ambiti dove il biglietto verde esercita un potere globale.

Conclusione

Il declino del dollaro viene annunciato ciclicamente, ma non si verifica. Finché gli USA manterranno la loro leadership economica e militare, il dollaro resterà la valuta dominante. Il downgrade di Moody’s è un segnale, non un terremoto.

Fonti: WSJ, IMF, La Sintesi

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Economia

Dove sono più alte (e più basse) le pensioni in Ue

Esistono differenze significative nella quantità di denaro percepito dagli anziani nel Continente, ma anche diverse modalità di versamento dei contrbuti, età pensionabili e metodi di calcolo. Cosa dicono i più recenti dati Eurostat e come si classifica l’Italia

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Esistono differenze significative nella quantità di denaro percepito dagli anziani nel Continente, ma anche diverse modalità di versamento dei contrbuti, età pensionabili e metodi di calcolo. Cosa dicono i più recenti dati Eurostat e come si classifica l’Italia

Dove sono più alte (e più basse) le pensioni in Ue

Esistono differenze significative nella quantità di denaro percepito dagli anziani nel Continente, ma anche diverse modalità di versamento dei contrbuti, età pensionabili e metodi di calcolo. Cosa dicono i più recenti dati Eurostat e come si classifica l’Italia

Introduzione

Quando si parla di pensioni in Europa, emergono forti disparità tra i diversi Paesi dell’Unione Europea. I dati più recenti pubblicati da Eurostat mostrano come le pensioni variano non solo per importo, ma anche per modalità di calcolo e accesso.

Le pensioni più alte in Europa

I Paesi dell’Europa occidentale guidano la classifica: Lussemburgo, Paesi Bassi, Danimarca e Austria erogano pensioni tra le più alte, grazie a sistemi contributivi robusti e pensioni integrative solide.

Le pensioni più basse

All’opposto, Bulgaria, Romania, Croazia e Lettonia presentano le pensioni medie più basse. Queste cifre rispecchiano un mercato del lavoro più fragile, una demografia diversa e una capacità fiscale ridotta.

Il caso italiano

L’Italia si colloca in una posizione intermedia, con pensioni che variano fortemente tra Nord e Sud. Il sistema misto, che include sia una componente retributiva che contributiva, è spesso oggetto di dibattito politico.

Conclusioni

La situazione delle pensioni in Europa in Europa è un tema fondamentale per comprendere il futuro dei sistemi previdenziali. Serve un approccio coordinato per affrontare l’invecchiamento della popolazione e garantire equità.

Fonti: Eurostat, Commissione Europea

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Economia

Trump vs Musk: quanto può costare (a entrambi) lo scontro

Il duello tra Trump e Musk scuote politica ed economia Usa: a rischio miliardi di dollari.

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Donald Trump ed Elon Musk sono ai ferri corti, e lo scontro rischia di avere ripercussioni miliardarie.  Il presidente Usa minaccia di colpire SpaceX e Tesla, mentre l’imprenditore può mettere a rischio i programmi spaziali americani e influenzare l’opinione pubblica. Un braccio di ferro ad altissima tensione tra politica, tecnologia e potere personale

Trump vs Musk: uno scontro tra titani

Donald Trump ed Elon Musk, due dei personaggi più influenti al mondo, sono ormai su fronti opposti. Dopo un periodo di apparente alleanza, lo scontro tra i due è esploso pubblicamente e rischia di generare conseguenze economiche e politiche di portata globale.

La minaccia di Trump a SpaceX e Tesla

Il presidente americano ha lanciato minacce dirette verso due delle aziende simbolo dell’impero di Musk: SpaceX e Tesla. Le parole del tycoon sono state chiare: “Chi non si allinea alla politica nazionale, ne pagherà le conseguenze”. Un avvertimento che potrebbe trasformarsi in restrizioni contrattuali e controlli più stringenti.

Musk e il potere di influenzare l’opinione pubblica

Dal canto suo, Musk dispone di un’arma potentissima: X (ex Twitter). Con milioni di follower, l’imprenditore ha dimostrato più volte la capacità di orientare il dibattito pubblico, attaccando apertamente le scelte della Casa Bianca. E potrebbe usare questa influenza per rafforzare l’opposizione politica a Trump.

Un braccio di ferro tra economia e politica

In gioco ci sono miliardi di dollari. SpaceX è al centro dei programmi spaziali della NASA, mentre Tesla è un pilastro dell’industria green americana. Qualsiasi misura restrittiva avrebbe ricadute anche su migliaia di lavoratori e investitori. D’altra parte, Trump punta a riaffermare il primato della politica sulla tech industry.

Le possibili conseguenze globali

Lo scontro tra Musk e Trump potrebbe ridisegnare gli equilibri tra potere economico e politico. E mentre l’Europa osserva con attenzione, la Cina potrebbe approfittarne per rafforzare la sua leadership nel settore tecnologico.

Il braccio di ferro è appena cominciato, e i prossimi mesi diranno se la rottura sarà definitiva o solo una strategia di pressione reciproca.

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Politica

Il divorzio tra Trump e Musk, dall’inizio

Era inevitabile, si dirà. Sono uomini dall’ego ipertrofico, allergici alle regole, abituati ad agire d’istinto e del tutto incapaci di autocensurarsi. Ad essere sorprendente, semmai, è il fatto che siano andati d’accordo così a lungo. Ma per capire la fine di questo amore bisogna chiedersi come sia nato

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Era inevitabile, si dirà. Sono uomini dall’ego ipertrofico, allergici alle regole, abituati ad agire d’istinto e del tutto incapaci di autocensurarsi. Ad essere sorprendente, semmai, è il fatto che siano andati d’accordo così a lungo. Ma per capire la fine di questo amore bisogna chiedersi come sia nato

Divorzio Trump Musk: la nascita dell’alleanza

Donald Trump ed Elon Musk, due figure centrali del panorama politico ed economico globale, hanno condiviso una fase sorprendentemente collaborativa. L’ex presidente degli Stati Uniti ha spesso lodato Musk per la sua visione e per il suo contributo tecnologico all’economia americana. In cambio, Musk ha avuto un canale privilegiato con la Casa Bianca, soprattutto durante il mandato repubblicano.

Le divergenze emergono

Con il passare del tempo, però, le differenze tra i due hanno iniziato a diventare più marcate. Musk, da sempre critico verso le regolamentazioni governative, ha iniziato a distanziarsi dalle posizioni sempre più conservatrici di Trump. I disaccordi su tematiche come il cambiamento climatico, la regolamentazione dei social media e la gestione del potere presidenziale hanno alimentato tensioni crescenti.

Il punto di rottura

Il vero punto di rottura è arrivato quando Musk ha pubblicamente criticato la gestione di Trump durante le proteste di Capitol Hill. Da lì in poi, i due hanno iniziato a lanciarsi frecciate reciproche sui social media. Il miliardario ha anche sostenuto pubblicamente che sarebbe meglio “voltare pagina” per il Partito Repubblicano.

Conseguenze e prospettive

Questa separazione ha implicazioni significative non solo per la politica americana, ma anche per il futuro dell’industria tecnologica. La Casa Bianca potrebbe rivedere il suo approccio verso i giganti del tech, mentre Musk cerca di ridefinire il suo ruolo nel dibattito pubblico. Il divorzio tra Trump e Musk è emblematico del clima polarizzato e imprevedibile della politica globale.

Fonte: Washington Post

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